I ricordi e il presente

Quando ero appena diplomato, una delle prime cose che ho fatto è stata quella di comprarmi una bella borsa, per portare con me i libri e il  materiale, quando andavo a fare lezione. Doveva essere una borsa speciale, comoda, funzionale, elegante, capiente e resistente. Poi veniva la scelta dei vestiti, dovevo andare a lavorare in una scuola media, dovevo essere ordinato, in quegli anni insegnare in una scuola, era considerato un bel lavoro, per un giovane appena diplomato come me, mia mamma aveva gli occhi illuminati di gioia e soddisfazione, nel vedermi ordinato e pronto per iniziare una nuova esperienza, ricordo proprio in questo istante quei momenti e solo adesso capisco molte cose dei miei genitori, della vita , del lavoro e di cosa si dona agli altri. Poi il tempo trascorre, ci fa crescere, accadono le cose, si fanno delle scelte e si porta con noi tutto il nostro esistere, le trasformazioni, i cambiamenti….. e oggi vedo voi genitori portarmi i vostri figli a lezione,  leggo nei vostri occhi un amore infinito per loro, che se ne dica, ma crescere dei figli è un esperienza prevalentemente d’amore e solo se si è amorevoli si diventa speciali, e , quando ci sentiamo chiamati mamma o papà ,queste parole assumono una voce non convenzionale, ma mamma e papà unici come nessuno. Perché scrivo questo…. perché vorrei ringraziare tutti quei genitori che mi affidano i propri ragazzi con tanta fiducia, avrò la cura e tutte le attenzioni possibili, perché il sogno e il desiderio di suonare bene, possa realizzarsi e che il nostro incontro sia una bellissima esperienza.

Dall’altra parte chiedo ai ragazzi di ricambiare con i risultati e l’impegno gli sforzi delle vostre famiglie. Tutte le attività extra scolastiche sono delle scelte  importanti, perché richiedono tempo quando se na ha sempre meno, se la musica vi piace bisogna farla bene e dedicarsi con serietà. Mi rattrista molto quando vedo gli sforzi di alcune famiglie nell’acquistare i pianoforti e poi sapere che hanno accumulato solo chili di polvere. Il pianista dovrebbe prendersi cura della pulizia del proprio strumento, il legno è una materia che respira l’aria circostante, se lo manteniamo pulito ci ringrazierà, alcuni pianoforti sono nuovi ma dimostrano parecchi anni. Mi spiace quando si viene a lezione e capisco che dall’ultima volta non avete più visto il pianoforte,  ci ritroviamo così a ripetere le stesse cose… sono casi frequenti nella nostra realtà, anche se dagli ultimi tempi nella mia scuola stanno estinguendosi  anche queste dinamiche, grazie ad un bel gruppo di persone motivate.

Allora vi rinnovo gli auguri per una buona ripartenza e un benvenuto ai nuovi, ma anche un saluto a chi non ha più proseguito… sono sicuro che comunque sia, in questi anni avrà fatto una bella esperienza e in futuro avrà piacevoli ricordi.

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